Tetragonia

Ho scoperto dell'esistenza della tetragonia per caso, questo inverno mentre cercavamo i semi che sarebbero diventati la verdura 2021. Viene detta anche spinacio della Nuova Zelanda. 
Ho sempre avuto qualche difficoltà a far crescere gli spinaci nell'orto. Non è che non nascano ma, quando lo fanno, o vengono azzannati dagli afidi oppure diventano dopo meno di quindici giorni giallini e tristi.
Insomma, ne mangiamo ma pochissimi.
Quest'anno, poi, il tempo è stato impietoso. Tra vento forte e pioggia, freddo tardivo e caldi improvvisi è stato un disastro. Sono tutti brutti e "maunu" (in piemontese significa "poveretti", "disgraziati").

La tetragonia no. Gli afidi non la guardano nemmeno.
Preferiscono prolificare sulle fave, sulle bietole e sulle coste nonostante i litri di macerato d'ortica dissipato senza lesinare.
E a lei non importa neppure che faccia freddo e poi caldo, che piova o che tiri vento. A bassa velocità, lei cresce e si espande. Indifferente persino alla portulaca che invade il mio orto e che, ormai stufi di mangiare in ogni salsa, strappo per dare alle galline.

Questo spinacio neozelandese ha foglie molto più spesse di quello che siamo abituati a mangiare. Crudo non è un granché a differenza di quello nostrano ma cotto (soffritto leggermente con poco olio) è buonissimo e il sapore non dista molto dal nostro spinacio.

Le "istruzioni" di coltivazione dicono che necessita di un clima caldo (il nostro spinacio invece no) e che è una pianta annuale.

Si raccolgono le foglie lungo lo stelo e non si mangiano né i germogli né i fiori. La pianta, generosa, si propaga senza chiedere nulla.
Credo che la metterò ogni anno in terra, d'ora in poi. Tenterò senz'altro nuovamente con gli spinaci "normali" ma ormai non mi aspetto più nulla da loro.

La mia lotta contro gli afidi quest'anno è titanica. Con il fatto che mi ostino a non voler dare alle piante nulla che non sia naturale, loro ci vanno a nozze. Per fortuna, sembra che anche le coccinelle abbiamo trovato un luogo favorevole in cui crescere e moltiplicarsi e confido tanto nella loro opera di divoratrici.




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