Problemi di plastica

Tra gli impegni che ho preso con me stessa in questo 2021, c'è la mia familiare riduzione dei rifiuti. In particolar modo riguardo la plastica, di cui siamo costantemente circondati.
La spesa mensile è un tripudio di plastica.

Credo che, avendo a disposizione risorse economiche ampie per fare gli acquisti, le opzioni per evitare di riempire il carrello di plastica ci siano. Ma, nella realtà, della maggior parte delle persone questa scelta è molto limitata.

Ormai è arci-noto che la plastica non faccia bene all'ambiente, tuttavia non vengono premiate quelle aziende che la limitano o, meglio, non vengono punite quelle che non lo fanno. I prodotti di queste ultime dovrebbero costare di più e se ne trarrebbe immediato globale beneficio.

L'orto, di per sé, aiuta già nella riduzione delle confezioni perché permette di non acquistare prodotti imbustati. Ma è un beneficio limitato poiché, recandosi al mercato, sarebbe comunque possibile comperarli senza involucro o nelle buste di carta.

Tuttavia, c'è un dubbio che mi perseguita. La maggior parte di ciò che cresce nell'orto non si consuma sul momento. Le produzioni non vanno al ritmo del consumo. Perciò io mi avvalgo del congelatore e di una macchina per mettere sottovuoto gli alimenti. Le buste, tuttavia, sono di plastica. Ce ne sono di riutilizzabili ma, sfortunatamente, costano assai di più dei rotoli classici. E poco mi consola un'attenta differenziazione dei rifiuti, se devo dire il vero.

Tento, con risultati - ahimé - scarsi, di mettere taluni alimenti sotto vetro ma il congelatore rimane la soluzione più pratica.

Lo stesso discorso vale per la carne. Si limita l'uso della plastica acquistandola dal macellaio, dove oltretutto è più buona e da filiera più corta (per lo meno nel nostro caso, vivendo in campagna). Il prezzo più alto lo si contrasta mangiandone un po' meno, che fa anche bene alla salute.

Ma tutto il resto? Dai prodotti per il bagno a quelli per le pulizie, dal latte ai creacker: ogni cosa è avvolta nella plastica. Spesso in più strati successivi. Nella quotidianità è impossibile pensare di riuscire ogni giorno a farsi il pane, la pasta o lo yogurt.

Per quanto riguarda alcuni prodotti per l'igiene o la pulizia, ci sono negozi che vendono i prodotti sfusi. 
Anche qui ci si deve un po' scontrare con le proprie capacità economiche. 
Sembra assurdo ma un litro di sgrassante prodotto chissà dove e confezionato in un altro chissà dove e arrivato fino a noi viaggiando per mare e per terra, spesso costa (con tanto di confezione e spray) meno della metà di un qualsiasi prodotto sfuso. Una vera e propria assurdità di questo nostro mondo globalizzato in cui, a farne le spese, non è solo l'ambiente ma anche la qualità e la dignità del lavoro.

Non si può, però, criminalizzare chi non si cura di tutto ciò che c'è dietro se nel portafoglio, per la spesa del mese, ha un bugdet assai limitato. Dovrebbe esserci una politica globale che scoraggia le aziende ad avere produzione, confezionamento e distribuzione sistemate ad hoc sul pianeta per poterne trarre il maggior vantaggio.

Detto ciò, io cerco di fare del mio meglio. Mi piacerebbe sapere se voi avete consigli da darmi per migliorare in questo senso.

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